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Fare della propria passione un lavoro: professione guida turistica

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Come si diventa guida turistica

Ho dedicato la mia estate alla scoperta della città in cui vivo. Verona è una città bellissima ma solo grazie agli itinerari originali che mi hanno proposto le guide turistiche ho potuto scoprirne la parte inedita. Scorci che non si trovano sui libri.
Fare la guida turistica è un lavoro che richiede una grande passione e competenze professionali di alto livello. Non bastano una buona cultura generale sulla storia, l’architettura e l’arte; è necessario avere conoscenze anche in ambiti molto diversi, dal botanico al culinario, per essere sempre pronti a rispondere alle domande più svariate dei turisti.

Guida turistica o accompagnatore turistico?

Spesso si fa confusione tra i due termini, ma si tratta di due figure professionali diverse.

La guida turistica è il professionista che accompagna i turisti nei luoghi d’interesse di una determinata città. Lungo il percorso illustra ogni singolo monumento o attrazione da diversi punti di vista: storico, artistico, culturale.

L’accompagnatore turistico si occupa di seguire i turisti e assisterli dando loro informazioni di base, come il costo dei biglietti, la gestione del trasporto, dove alloggiare. In genere l’accompagnatore turistico è il referente sul luogo dell’agenzia viaggi.

Come si diventa guida turistica?

Per diventare guida turistica è necessario superare un esame di stato e ottenere il “patentino”, l’abilitazione necessaria per essere iscritti nell’elenco nazionale guide turistiche gestito da ogni provincia. Il decreto Bersani del 2007 ha previsto un accesso semplificato per chi ha la laurea in lettere con indirizzo storia dell’arte, in archeologia o un titolo equipollente.
Con l’iscrizione nell’elenco, la Regione rilascia il tesserino di riconoscimento che bisogna sempre tenere in evidenza quando si svolge la propria attività, pena una sanzione amministrativa per esercizio abusivo della professione.

Quando una guida turistica deve aprire la partita iva?

L’attività di guida turistica può essere anche occasionale, in questo caso non è necessario aprire una partita iva. Tuttavia è sempre necessario avere l’abilitazione per svolgere queste attività anche occasionalmente.
Quando l’attività diventa continuativa, stabile e abituale è obbligatorio aprire la partita iva. L’obbligo è dovuto all’abitualità e continuità del proprio lavoro e non a un limite di fatturato.

Per un approfondimento leggi anche: Ho superato i 5.000 euro di prestazioni occasionali. E ora che faccio? 

Quali sono gli obblighi fiscali per una guida turistica?

L’apertura della partita iva come guida turistica comporta due comunicazioni:

  • Richiesta di attribuzione del numero di partita iva all’agenzia delle entrate (il codice ATECO da utilizzare è il 79.90.20 – Attività delle guide e degli accompagnatori turistici)
  • Iscrizione alla gestione separata INPS

Il regime naturale per chi svolge queste attività è il regime forfettario. Si tratta di un regime fiscale pensato per i piccoli professionisti, gli artigiani, i commercianti che realizzano un fatturato annuo entro i 65.000 euro.

Le tre caratteristiche principali di questo regime fiscale sono:

  1. forfetizzazione dei costi. In questo regime non ci sono costi deducibili, le imposte vengono calcolate sul fatturato annuo decurtato di una quota fissa per le spese (nel caso delle guide turistiche il 33%);
  2. tassazione con imposta sostitutiva al 15% (ridotta al 5% nei primi 5 anni di attività);
  3. nessun obbligo di gestione della contabilità. Gli unici adempimenti contabili sono: emettere le fatture (per ora non è necessario emettere fatture elettroniche) e presentare la dichiarazione dei redditi.

Quante tasse deve pagare una guida turistica?

Facciamo un esempio
Valentina fa la guida turistica e fattura 10.000 euro l’anno. Ecco quanto dovrà pagare:

  • imposta sostitutiva del 15% calcolata su 6.700 euro (10.000 – 33% per le spese) = 1.005 euro
  • contributi previdenziali del 25,72% calcolato sempre su 6.700 euro e da versare all’INPS – gestione separata = 1.725 euro

Il guadagno netto di Valentina è 7.270 euro l’anno (10.000 – 1.005 – 1.725).
Si può dire che il 30% del tuo fatturato lo devi accantonare per pagare imposte e contributi.

Ogni anno il 27 settembre si celebra la Giornata mondiale del Turismo, evento promosso dalle Nazioni Unite. E’ l’occasione giusta per parlare di queste professioni che, in un momento storico così difficile, stanno dimostrando la loro forza e determinazione.

Rinnovando gli itinerari storici, elaborando nuovi percorsi a piedi o in bicicletta, nell’ottica di un turismo sostenibile, ci ricordano quanto sia meraviglioso questo paese. Se ce ne fosse stato bisogno.

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