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Conosci la storia del campione mondiale Lorenzo Collovigh?

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La pizza è il mio piatto preferito. Mangerei pizza tutti i giorni. Sono una vera pizzivora, come dice mia sorella.
Come festeggiare al meglio il mio rientro nella piccola patria friulana se non con la pizza più buona del mondo? Perché sì, il campione mondiale della pizza è un mio conterraneo.

Si chiama Lorenzo Collovigh e si è laureato campione del mondo nel 2019, al Campionato mondiale della pizza di Parma nella specialità pizza napoletana.

Per il maestro Collovigh fare la pizza non è solo una professione, è una vera e propria missione. Aprire una pizzeria non era sufficiente, Lorenzo voleva che la sua pizza potesse essere assaggiata in tutto il mondo. Così l’idea di aprire una scuola per formare giovani maestri pizzaioli che portassero ovunque la sua passione. Basta con le pizze fatte con ingredienti scadenti. Pizze che lievitano in pancia lasciandoti al tuo destino di arsura notturna.

In questi anni la sua scuola ha visto studenti provenire dai Paesi più lontani del globo: Messico, Australia, Costa Rica, solo per citarne alcuni.

Ma come accade nelle storie più avvincenti ci vuole la malasorte a mettere tutto in discussione prima di arrivare al lieto fine. E per questa idea imprenditoriale la sciagura è quella che ha colpito tutti noi negli ultimi mesi: il virus.

La scuola forzatamente chiusa e i tempi di ripresa incerti hanno spinto l’imprenditore a un diverso approccio al lavoro e a un nuovo modo per dare spazio alla passione. Così il maestro ha rivisitato le sue pizze aggiungendo i migliori ingredienti della terra friulana. Non solo i prodotti più famosi come il prosciutto di San Daniele e il Frico ma anche i prodotti dimenticati, quelli “di une volte”. E per far arrivare questi gioielli gourmet ai suoi clienti si è inventato una app per il telefonino. Successo meritato, lo posso dire con la convinzione di chi quelle pizze le ha assaggiate più volte.

Vi ho raccontato la storia di Lorenzo Collovigh perché fare della propria passione un lavoro non è facile, gli ostacoli sono tanti e molti di questi imprevedibili.

Chi viene da me con l’intenzione di aprire la partita iva spesso mi chiede: “andrà bene?” Non esiste una risposta sicura. Fare impresa è un rischio, ma ci si prova.

Il mio lavoro è proprio quello di stare dalla tua parte per aiutarti a misurare l’andamento degli affari e per correggere il tiro, quando necessario.

A proposito, un giorno alla fiera di Parigi Lorenzo stava presentando la pizza appena fatta a una platea di visitatori provenienti da tutto il mondo, parlava in italiano. Pensavo che non capissero molto di quello che stava dicendo, eppure erano tutti lì interessati. A un certo punto gli chiedo “ma come è possibile? Non ti capiscono” lui mi sorride e mi dice: “Francesca, nella vita quello che fa la differenza è la passione che ci metti nelle cose che fai. È l’unica cosa che spacca!”.

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