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Il mio 2020 al ritmo di DPCM Racconto di un anno di pandemia nella vita di una commercialista

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Il 2020 era cominciato benissimo per me.

Il 3 gennaio parto per un weekend a Dublino, patria di Joyce, degli U2 e della Guiness.

A febbraio inizio il corso di primo livello da sommelier, un sogno che avevo nel cassetto da diversi anni (sono friulana e nelle mie vene assieme al sangue scorre vino).

Mi diverto a festeggiare San Valentino, portando il mio innamorato a un corso di cucina di coppia anziché a cena in un ristorante elegante. Come si dice “a buon intenditor…”.

Comincio a lavorare assieme al grafico alla mia pagina blog.

Il virus sembra una cosa lontana che non ci toccherà più di tanto.

Marzo si annuncia con il primo Dpcm. Siamo in lock-down. Cancellati i corsi, cancellato il cineforum, cancellati i convegni. Si lavora da casa. Si esce solo per fare la spesa e sempre con guanti e mascherina. Mi sento confusa e spaventata. Intanto il sito va online e in uno dei primi articoli faccio il punto sul Decreto Cura Italia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo. Sono le prime misure di sostegno economico, tra cui i 600 euro che mandano il sito dell’INPS in tilt.

Da questo momento in poi la mia vita comincia a correre al ritmo dei Decreti Legge.

Aprile, tra una lezione di yoga online e l’impasto per la pizza è la volta del Decreto liquidità e le misure di accesso al credito garantito dallo Stato. Sulla scrivania una montagna di moduli incomprensibili delle banche.

Piano piano diventa sempre più chiaro che la questione non si risolverà in tempi brevi.

A maggio si può uscire di casa, prendere un caffè al bar e andare dal parrucchiere. Credo di sentirmi come il primo uomo che mise piede sulla luna. Ma nemmeno il tempo di godersi il caffè che il 19 maggio arriva il Decreto Rilancio, quello dei bonus. Ecco il bonus vacanze, il bonus bicicletta, il bonus auto e l’ecobonus solo per citarne alcuni.

Il 3 giugno rimetto piede in Friuli e rivedo la mia famiglia. Finalmente. Appena possibile prenoto l’ingresso e vado a Ferrara alla mostra di Banksy. Ho bisogno di pensare ad altro che non sia questo maledetto virus e i DPCM.

A luglio è la volta del Decreto Semplificazioni. Abbiamo promesso all’Europa di digitalizzare il paese in cambio dei fondi del Ricovery Fund dunque SPID per tutti.

Incredibilmente riesco ad andare a vedere uno spettacolo al Teatro Nuovo di Verona. Siamo in 30 in tutto il teatro, non c’è aria condizionata e c’è un enorme plexiglass tra il palcoscenico e gli spettatori, mi sento emozionata come se fosse la prima alla Scala di Milano.

Arriva la bici nuova e cominciano le mie avventure tra le ciclabili del lago di Garda e le escursioni in Lessinia. Sento il bisogno di respirare aria pulita.

Agosto: trascorro le vacanze pedalando sulle rive del Tagliamento, tra Bibione, Caorle, Marano Lagunare e Lignano. Tra una pedalata e l’altra arriva il Decreto Agosto, pubblicato il giorno di ferragosto. Grazie Presidente Conte.

A settembre comincia il Festival della Bellezza che ci regala piacevoli serate in Arena con gli amici di Verona tra le note di Gianni Morandi e le riflessioni sull’amore di Baricco e Recalcati. Mi sento ottimista anche se ancora sommersa da dichiarazioni dei redditi e richieste di fondo perduto.

Vedo la luce in fondo al tunnel.

Intanto il Blog è rimasto fermo. Ho passato l’estate a studiare decreti legge e circolari dell’Agenzia delle Entrate.

Ottobre inizia bene. Rivedo la mia amica Francesca dopo più di un anno e mi rendo conto che le amicizie vere riprendono sempre lì da dove le avevi lasciate, come non fosse passato un giorno. Ripartono le lezioni del corso sommelier.

Assistiamo alla serata finale del premio letterario Scrivere per Amore , dopo molto tempo è la prima occasione in cui indosso un abito più elegante e i tacchi.

Parte un nuovo progetto di consulenza fiscale per gli Enti No profit, in collaborazione con un Caf. Negli ultimi anni il mondo dell’associazionismo è in grande fermento. Il Codice del Terzo Settore del 2017 ha segnato una svolta importante e per non essere tagliati fuori dalle nuove regole bisogna stare al passo. C’è tanto da imparare ma è un modo di studiare diverso. Non sono le misure economiche scritte male dei vari decreti degli ultimi mesi ma un insieme di norme organiche, ben scritte e che guardano al futuro. Associazioni sportive, culturali, di volontariato: progetti portati avanti da persone con passione e amore per gli altri. Mi sembra di rinascere.

Invece a fine ottobre siamo di nuovo nell’incubo. Il 28 ottobre viene pubblicato il Decreto Ristori. Nelle tre settimane successive arrivano uno dietro l’altro il Decreto Ristori-bis, il Decreto Ristori-ter e il Decreto Ristori-Quater. Siamo alla follia della iper-normazione.

“Amo il mio lavoro, amo il mio lavoro, amo il mio lavoro” certi giorni me lo devo ripetere come un mantra. Sono stanca e demotivata e non mi era mai successo.

Infine ecco il mese di dicembre e il fake Natale, festeggiato in Friuli il 20 dicembre perché il giorno successivo chiudono le regioni. Almeno sono riuscita a vedere la mia famiglia e qualche amica e a scambiarci auguri e regali.

Arrivata a questo punto mi chiedo: che senso ha avuto questo 2020 per me?

Mi ero immaginata un grande anno e le premesse c’erano tutte.

Sono contenta di essere riuscita a far partire tanti progetti, ma è stato come andare in macchina con il freno a mano tirato puoi arrivare a destinazione ma rischi di fondere il motore. Ecco, io mi sento come se avessi fuso il motore. Ho perso una buona dose di entusiasmo e non è nel mio carattere.

Ora vedo una luce, si chiama vaccino. Una via per tornare alla normalità, per poter riabbracciare le persone a cui vogliamo bene, per ritornare a viaggiare e soprattutto per smettere di vivere nella paura. È l’unica cosa che chiedo a questo 2021.

Com’è stato il vostro anno?

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