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Professionista in regime forfettario e diritto d’autore

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Le regole fiscali del diritto d’autore

Quando un’opera è oggetto di tutela con le norme sul diritto d’autore?

Il primo passo da fare è stabilire se l’opera che hai creato è meritevole di tutela con le norme sul diritto d’autore.

I requisiti che deve avere l’opera per essere tutelata con il diritto d’autore sono tre:

  1. Originalità
  2. Creatività (l’opera deve risultare nuova)
  3. Concretezza (l’opera deve essere idonea alla pubblicazione o alla riproduzione)

Mi riferisco a opere dell’ingegno di natura creativa che attengono ai seguenti ambiti:

  • della letteratura
  • della musica
  • delle arti figurative
  • dell’architettura
  • del teatro
  • della cinematografia
  • delle opere fotografiche

La tutela si estende anche all’informatica:

  • programmi per elaboratore
  • banche dati
  • opere di disegno industriale
  • elaborazioni di carattere creativo quali le traduzioni in un’altra lingua

Se l’opera che hai creato ha queste tre caratteristiche puoi trarne un vantaggio economico con la cessione del tuo diritto d’autore ovvero la cessione del diritto di sfruttamento economico dell’opera.

Come avviene la cessione dei diritti d’autore?

Quando l’autore concede ad un editore l’esercizio del diritto di pubblicare e vendere l’opera che ha creato in cambio di un corrispettivo, stipula un contratto che si chiama contratto di edizione.

Il contratto deve avere la forma scritta (art.2581 codice civile).

Gli aspetti fiscali

Il trattamento dal punto di vista fiscale dipende dall’attività effettivamente svolta con la partita iva.

Situazione uno

Se i compensi derivanti dalla cessione del diritto d’autore sono percepiti da un lavoratore autonomo professionale (con partita iva) ma sono estranei alla sfera dall’attività esercitata in via abituale, sono tassati autonomamente.

Il compenso è soggetto a IRPEF.

Situazione due (principio di assorbimento per inerenza nell’attività professionale)

Se il diritto d’autore nasce a seguito della creazione di opere dell’ingegno nell’ambito della professione e se è imprescindibile, si considera un’attività connessa e intrinseca all’attività professionale.

In questo caso il compenso rientra nel reddito da lavoro autonomo.

Sul corrispettivo per la cessione del diritto d’autore viene applicata l’imposta sostitutiva del 15% (oppure del 5% se sei un forfettario start-up).

In entrambe le situazioni viene riconosciuta una piccola agevolazione: il compenso da tassare viene ridotto del 25% (o 40% se hai meno di 35 anni).

Due aspetti a cui devi prestare particolare attenzione:

  1. La certificazione unica relativa ai compensi per la cessione del diritto d’autore deve riportare la causale “B”
  2. Se i compensi percepiti per la cessione dei diritti d’autore sono correlati all’attività svolta con la partita iva concorrono alla verifica del limite di 85.000 euro per restare nel regime.

Gli spetti previdenziali

L’inps ha escluso il versamento di contributi sui compensi percepiti a titolo di diritto d’autore da parte di soggetti non iscritti ad alcuna cassa previdenziale e non iscritti al fondo pensioni lavoratori dello spettacolo (ex Enplas)

Il compenso risulta soggetto al versamento dei contributi solo se rientra nell’esercizio abituale di arti e professioni, per capirci, nella situazione due di cui sopra.

In conclusione, per stabilire qual è il trattamento fiscale e previdenziale corretto nella cessione del diritto d’autore l’unico modo è fare un’analisi specifica caso per caso, confrontandoti con la tua commercialista di fiducia.

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