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Mini-guida alla fatturazione elettronica per forfettari

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Tutto quello che devi sapere per emettere la tua prima fattura in formato elettronico

Ammettilo, se sei una piccola partita IVA in regime forfettario, fino a oggi non ti sei interessata al tema della fatturazione elettronica. Forse ti sei detta “tanto non mi riguarda”.

E ci sta, dico io.

In fondo, per chi è nel regime forfettario la fatturazione elettronica non è obbligatoria e allora perché andare a complicarsi la vita?

Ora i tempi stanno cambiando e l’obbligo di passare alla fatturazione elettronica è dietro l’angolo anche per i regimi forfettari.

Per evitare di ritrovarti all’ultimo momento con questo nuovo adempimento sulle spalle, ecco qui una mini-guida per capire di cosa si tratta e cosa devi fare.

Cos’è una fattura elettronica?

Partiamo dalla base: tecnicamente la fattura elettronica è un documento in formato XML.

Il documento creato in questo formato ha tre caratteristiche:

  1. non si può modificare nel tempo
  2. si può creare solo utilizzando un pc, tablet o smartphone
  3. si invia al cliente con la trasmissione elettronica tramite il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate.

I dati essenziali della fattura restano gli stessi, quello che cambia è solo il formato.

Cos’è il sistema di interscambio (SdI)?

Una volta creata, la fattura elettronica va recapitata al cliente. Questo avviene attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) che sarebbe il postino virtuale dell’Agenzia delle Entrate.

Affinché il postino SdI possa fare il suo lavoro è necessario inserire nella fattura elettronica l’indirizzo telematico del tuo cliente ovvero il suo codice destinatario in alternativa puoi inserire il suo indirizzo pec (posta elettronica certificata).

Se il cliente è un privato, il codice destinatario da inserire in fattura è “0000000” (sette volte zero).

Quando il postino SdI ha recapitato la fattura al cliente ti manda la ricevuta di consegna con la data e l’ora esatta in cui è avvenuta la consegna.

Se il Sistema di Interscambio trova qualcosa di sbagliato nella fattura elettronica che hai inviato ti manda una ricevuta di scarto con una descrizione sintetica del motivo dello scarto.

Hai 5 giorni di tempo per sistemare l’errore e inviare nuovamente la fattura a SdI.

La conservazione elettronica delle fatture

La conservazione delle fatture elettroniche non è la semplice memorizzazione del file sul pc.

Si tratta di un processo regolamentato che garantisce nel tempo di non perdere le fatture, di riuscire sempre a leggerle e di poter recuperare in qualsiasi momento l’originale.

Questo processo può essere fornito:

  • da un operatore privato certificato (soluzione a pagamento)
  • dall’Agenzia delle Entrate (soluzione gratuita)

Puoi attivare il servizio gratuito di conservazione fornito dall’Agenzia delle Entrate entrando nella tua area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate alla voce “Fatture e corrispettivi”.

Come funziona con la marca da bollo?

L’obbligo di applicare la marca da bollo da 2 euro, quando l’importo della fattura supera i 77 euro, resta invariato.

Le modalità, ovviamente, cambiano.

Quando compili la fattura elettronica troverai il campo “bollo virtuale”. Devi valorizzarlo con un SÍ.

Fin qui, niente di complesso.

I tre passaggi successivi richiedono qualche attenzione in più.

  1. Nella tua area riservata in “Fatture e corrispettivi”, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un elenco con tutte le fatture che hai emesso nel trimestre e che contengono il SÍ al bollo virtuale.
  2. Verifica che l’elenco sia corretto.
  3. Entro la fine del secondo mese successivo alla chiusura del trimestre devi versare l’importo totale delle marche da bollo che risultano dall’elenco.

Per capirci, il primo trimestre si versa entro il 31 maggio.

Puoi fare il versamento direttamente dalla tua area riservata in “Fatture e corrispettivi”, inserendo l’Iban e autorizzando l’addebito in conto.

Fidati, è più facile farlo che spiegarlo.

I 12 giorni della fattura elettronica

Se sei libera professionista il momento in cui devi emettere la fattura è la data in cui ricevi il pagamento.

Puoi anche emetterla prima, ma non dopo.

Vale la stessa regola anche quando si tratta di fattura elettronica. Tieni sempre presente che hai 12 giorni di tempo dalla data di emissione della fattura per inviarla allo SdI.

Vantaggi della fatturazione elettronica

Chiaramente mi riferisco ai vantaggi per te che emetti la fattura e non ai vantaggi per l’Agenzia delle Entrate che avrà a disposizione un certo numero di dati in tempo reale.

  1. Il primo vantaggio è la maggiore certezza nei rapporti commerciali. Data di emissione e data di consegna della fattura sono incontestabili.
  2. Un secondo vantaggio è il risparmio: meno carta, meno costi di spedizione e di conservazione delle fatture. Ti garantisco che avrai anche un risparmio in termini di tempo, quando avrai preso confidenza con il software di fatturazione elettronica.
  3. A oggi, esiste anche un vantaggio fiscale specifico per chi è nel regime forfettario e decide di abbandonare la fatturazione cartacea in favore della fatturazione elettronica: si tratta della riduzione di un anno dei termini per l’accertamento, ovvero quattro anni anziché cinque.

Lo so, è un incentivo pazzesco!

Leggendo tutte queste informazioni forse stai pensando alla fatturazione elettronica come ad un incubo, ma per esperienza personale ti dico: una volta che cominci e superi qualche piccola difficoltà inziale passerai il tempo a chiederti “perché non l’ho fatto prima?!”.

La parola a te, sei già entrata nella fatturazione elettronica? Quale è stata la maggiore difficoltà che hai dovuto affrontare e quale è stato invece il vantaggio che hai sperimentato?

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